Storia Del Campionato Italiano Di Calcio - Stagione 1992-1993 (Racconto)
Descrizione
Storia del Campionato Italiano di Calcio: Racconto della Stagione 1992-1993
Già dopo le prime giornate s'intuì che il campionato si sarebbe chiuso con la vittoria del favorito Milan, già in fuga dopo la seconda giornata. Destò inizialmente curiosità il neopromosso Pescara di Giovanni Galeone, che però rientrò presto nei ranghi, mentre il campionato abbandonava gradualmente il classico catenaccio per votarsi a un gioco più offensivo e spettacolare e ad una non sempre impreccabile difesa a zona; le 48 reti segnate il 4 ottobre infransero un vecchio record (42) che perdurava dal 1930. In tutta questa esplosione di estro, fu il Torino del pragmatico Mondonico a tentare un inseguimento, bloccando per i primi i rossoneri sul pareggio il 1º novembre, ma andando poi a perdere il derby due settimane dopo. Alla tredicesima il Milan vantava già otto punti di vantaggio sui granata, sull'Inter e sulla Fiorentina, che malgrado la buona posizione di classifica esonerò il 3 gennaio il tecnico Radice a causa di incomprensioni con la dirigenza; alla fine del girone d'andata i rossoneri mantennero gli otto punti di distacco dai cugini (malgrado la perdita di van Basten per problemi fisici), mentre la terza classificata, la sorprendente Atalanta di Marcello Lippi, era staccata di undici lunghezze. Il Milan chiuse il girone d'andata conquistando 31 punti sui 34 disponibili, grazie a quattordici vittorie e tre pareggi, migliorando il proprio record di 29 punti del torneo precedente. Il dominio dei rossoneri sul torneo si fece sempre più schiacciante: il 7 marzo acuì la crisi della Fiorentina e allungò a undici punti sull'Inter. Solo nelle ultime dieci giornate i rossoneri, anche a causa degli impegni in Coppa dei Campioni, accusarono un brusco calo di rendimento; il 14 marzo si fanno rimontare dalla Lazio il doppio vantaggio, mentre il 21 marzo subiscono la prima sconfitta dopo 58 gare (quasi due anni d'imbattibilità): fu il Parma ad espugnare il Meazza con una rete di Asprilla. L'Inter sperò in un clamoroso riavvicinamento, ma non andò oltre il pareggio nel derby della vigilia di Pasqua e, pur vedendo proseguire la crisi dei rossoneri, battuti in casa dalla Juventus per 3-1 la domenica successiva, riuscì solamente ad avvicinarsi gradualmente fino al -4. Il pareggio tra Milan e Brescia della penultima giornata consentì dunque ai rossoneri di festeggiare il loro 13º scudetto. Il terzo posto andò a un Parma in costante ascesa e vincitore di una storica Coppa delle Coppe a Wembley; seguirono l'altalenante Juventus, la Lazio del giovane capocannoniere Signori e il Cagliari, alla prima qualificazione europea dopo due decenni. In campionato il numero di gol complessivi passò dai 695 della stagione 1991-92 agli 858 di questo torneo: era dal 1958-59 che non si segnava così tanto in Serie A.
In zona retrocessione, si salvò nuovamente il Foggia, mentre il Genoa strappò i punti vitali solo nelle ultime giornate. La crisi della Fiorentina nel girone di ritorno non conobbe sosta e, a causa dei confronti diretti sfavorevoli con Brescia e Udinese, la squadra viola retrocesse clamorosamente in B dopo 54 anni, al termine di un'ultima giornata vibrante. Ai viola si aggregarono le rondinelle lombarde, sconfitte dai friulani nello spareggio di Bologna, mentre per l'Ancona ed il Pescara la retrocessione era già stata decretata da tempo.